L'EDUCAZIONE NELL'ANTICA ROMA
EDUCAZIONE ROMANA
Ai cambiamenti in corso nella società romana
dopo la seconda guerra punica si oppone Catone,
che invoca un ritorno ai valori tradizionali e all’educazione familiare. Egli fornisce un ritratto dell’oratore come un tecnico dell’arte del linguaggio ma
anche come un uomo giusto.
ORGANIZZAZIONE SCOLASTICA ROMANA
ORGANIZZAZIONE SCOLASTICA ROMANA
Cicerone, invece, cerca una mediazione tra i valori
tradizionali e la novità rappresentata dalla cultura
greca. Promuove un’ampia formazione per l’oratore
e definisce gli aspetti fondamentali dell’arte oratoria. Sotto l'influsso della cultura greca, a Roma si sviluppa un sistema scolastico, organizzato in:
-una scuola primaria inizia a 7 anni dopo l'istruzione della famiglia, il magister insegna a leggere e a scrivere. Avevano un metodo ripetitivo-mnemonico e coercitivo(=violente, costrittivo)
-una scuola secondaria dai 12 ai 15 anni accedono solo ragazzi provenienti da famiglie aristocratiche, si studia la grammatica, logica, musica, astronomia, geometria, aritmetica e insegnamento seguito medicina e architettura.
Lo scopo di questa istruzione è quello di avviare all'arte dell'eloquenza(=la cura di come si parla).
-uno studio avanzato destinato ai retori, l'istruzione superiore viene impartita nelle scuole di retorica, il magister deve essere un professionista della parola, ma anche un esempio morale. Lo scopo delle scuole di retorica è quello di preparare un cittadino in grado di intervenire nella vita politica o di intraprendere la carriera forense diventando avvocato: in un caso e nell’altro l’oratore deve essere capace di persuadere attraverso pubblici dibattiti.
-una formazione tecnica lo scopo viene aperto, presso le abitazione di famiglie aristocratiche, il paedagógium nel quale schiavi, liberti, ma anche artigiani liberi, ricevono una formazione professionale specializzata. L’insegnamento viene impartito da maestri i quali sono a loro volta istruiti in collégia o corpora (corporazioni), corrispondenti alle nostre scuole professionali e legate alle botteghe artigianali del tempo.
-una scuola primaria inizia a 7 anni dopo l'istruzione della famiglia, il magister insegna a leggere e a scrivere. Avevano un metodo ripetitivo-mnemonico e coercitivo(=violente, costrittivo)
-una scuola secondaria dai 12 ai 15 anni accedono solo ragazzi provenienti da famiglie aristocratiche, si studia la grammatica, logica, musica, astronomia, geometria, aritmetica e insegnamento seguito medicina e architettura.
Lo scopo di questa istruzione è quello di avviare all'arte dell'eloquenza(=la cura di come si parla).
-uno studio avanzato destinato ai retori, l'istruzione superiore viene impartita nelle scuole di retorica, il magister deve essere un professionista della parola, ma anche un esempio morale. Lo scopo delle scuole di retorica è quello di preparare un cittadino in grado di intervenire nella vita politica o di intraprendere la carriera forense diventando avvocato: in un caso e nell’altro l’oratore deve essere capace di persuadere attraverso pubblici dibattiti.
-una formazione tecnica lo scopo viene aperto, presso le abitazione di famiglie aristocratiche, il paedagógium nel quale schiavi, liberti, ma anche artigiani liberi, ricevono una formazione professionale specializzata. L’insegnamento viene impartito da maestri i quali sono a loro volta istruiti in collégia o corpora (corporazioni), corrispondenti alle nostre scuole professionali e legate alle botteghe artigianali del tempo.
Esistono anche collégia destinati alla formazione di sacerdoti e soldati: persino
a questi ultimi viene dedicata una vera scuola che prevede un’alfabetizzazione di
base e un’educazione morale.
°Quintiliano descrive l’intero processo di educazione, con particolare attenzione nei confronti del futuro oratore. Egli si interessa non solo degli aspetti
tecnici dell’arte oratoria, ma anche dei caratteri e
della cultura del retore, nonché delle prassi di insegnamento e del rapporto tra maestro e allievi.
°Seneca si interessa invece di un tipo di formazione
diversa, non scolastica. Egli mira infatti all’auto-formazione, ossia a un percorso verso la saggezza, intesa come capacità di autocontrollo e accettazione
del proprio destino.
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